integrazione a che punto siamo

integrazioneintegrazione io sono molto felice quando tratto di questo argomento perché credo che si sono fatti molti passi in avanti, adesso molte persone sanno quantomeno di cosa stiamo parlando quando pronunciano la parola disabilità. purtroppo in italia è un punto dolente.

molti governi hanno provato ad affrontare questo argomento ma soprattutto dal lato immigrazione siamo molto indietro. la differenza con l’immigrazione è che non si può racchiudere la soluzione della integrazione dei disabili nel classico “tutti a casa”, anche perché questa è casa nostra. io credo che il problema sta nell’ ignoranza delle persone, perché non si conosce la disabilità e fa paura, che è la prima arma contro la omogeneità della società. come fare? da quale punto partire ? secondo me bisogna partire dal lavoro, non solo perché il lavoro rende uguali in termini economici, ma soprattutto perché fa osservare le problematiche in un ambiente comune, anche perché tutti coloro che sono parte della azienda hanno n obbiettivo comune. certamente deve esser l’inizio l’ambito lavorativo, perché se esso inizia e termina nell’orario aziendale diventa pochissimo, anche perché in azienda si lavora prevalentemente, non si chiacchera. io ho scritto molto sulla figura dell’accompagnatore, credo che più di ogni altro ambiente, sia molto utile come ponte e collante fra i colleghi. anche perché il vero problema del normodotato è che il più delle volte non sa come comportarsi di fronte al disabile io stesso molte volte di fronte a disabilità a me sconosciute faccio molta fatica a capire e relazionare con persone che hanno problemi di natura mentale e cerco sempre di avere un appoggio di una persona che già conosce la  situazione tutto sta  nel trovare la chiave per interagire con l’altro. porto un esempio: luca borelli è morto a luglio 2015, so poco di lui, ma so che tutti lo apprezzavano per il suo modo di fare, lui era una persona calamita che attirava altre persone, io ho sempre avuto difficoltà a parlar con lui per un mio limite di non essermi voluto metter in gioco, ecco invito tutti a non commettere il mio errore e mettercisi in gioco

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