Togliamo le sbarre e mettiamo una rete
Il 16515 nel carcere di S. Anna il CSI Modena ha organizzato due partite, una di pallavolo, tra le detenute della sezione femminile e i ragazzi del gruppo Scout Agesci di Mirandola, e una di calcio, tra i detenuti della sezione maschile e i ragazzi del gruppo Scout Agesci di Mirandola. Purtoppo la visione del detenuto è molto distorta nella società, perché si pensa alla pena inflitta come un risarcimento alla vittima, invece è una rieducazione del colpevole. In parole povere una vittima di omicidio non può risorgere a vita terrena tramite una pena del colpevole, viceversa, si può reinstaurare un rapporto con la società del colpevole. Questo è un po’ il significato di questa iniziativa, far ritrovare il sorriso a chi ha avuto una vita segnata dall’azione compiuta, nella sezione maschile abbiamo i detenuti a fine pena, mentre le donne visto che per fortuna sono poche, giocano tutte le detenute. Questo progetto ha come obbiettivo anche sensibilizzare l’opinione pubblica per far capire che anche se colpevoli di reati, queste persone hanno pagato già (o stanno pagando) il loro debito, quindi è inutile chiedere gli interessi a chi ha già saldato abbondantemente. Fra gli obbiettivi il recupero e il mantenimento fisico . insomma una iniziativa per ridurre il gap tra carcere e esterno