evviva le donne

Oggi volevo parlavi delle donne disabili della sezione UILDM, perché purtoppo ancora la differenza di sessi è fortemente presente nella società, anche quella europea, quindi le donne vivono una disabilità doppia. Questa storia la facciamo partire da molto lontano, andiamo addirittura in India, dove un gruppo di donne si sono riunite per combattere le differenze sociali sia relative alla disabilità che alla discriminazione sessuale, questo gruppo è attualmente attivo e numeroso.

I due principali obbiettivi sono:

– Far valere la propria disabilità

– Equiparazione dei diritti con gli uomini

UILDM donne studia le storie di ragazze con disabilità e anche madri che hanno partorito un figlio disabile, non affermando un metodo ma approcci differenti alle diverse problematiche, utilizzando biografie, potendo dunque immedesimarsi in altre realtà. Abbiamo dunque due realtà a confronto, quella personale e quella collettiva, che ha come obbiettivo realizzare la propria biografia, contestualizzando il proprio modello di vita Essere madri di disabili o avere un corpo di donna con disabilità non è semplice, il sogno di una madre di avere il proprio figlio sano e robusto è assolutamente comprensibile, non è facile rinunciare a questo sogno, perché solo con gli anni si impara a convivere con un bimbo che non potrà mai correrti in braccio, oppure non ti chiamerà mai mamma, ma ti sorriderà e allorà sarà come alzare la coppa e avrete vinto insieme. Questo ovviamente vale anche per una donna disabile che partorisce un figlio, le ansie di madre vanno associate a quelle di un disabile che deve assistere un bimbo e crescerlo, essendo lei nelle condizioni di bisogno. Essere donna è una dura battaglia, avere una disabilità può diventare uno strumento

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