un altra testimonianza triste e vera, un ragazzo di 43 anni costretto a stare in casa perché non ha assistenza, perché tutto questo?
Non c’è molto da raccontare di me… sono rimasto paralizzato a soli 15 anni e da quel momento una vita “normale” l’ho solo sognata… ho finito il liceo scientifico grazie allo sforzo di mia mamma… barriere architettoniche in tutte le scuole e nessuna assistenza da parte dello stato, e tutt’oggi le difficoltà sono ancora moltissime… la mia vita sociale si limitava a incontrare i compagni di liceo la mattina e poi il nulla… dopo il liceo ho provato l’università, ma anche li ho incontrato barriere architettoniche e nessun aiuto e dopo sei mesi mia mamma ha gettato la spugna e i miei studi si sono conclusi così con un nulla di fatto e possibilità di trovare un lavoro praticamente quasi zero. Cosi mi sono ritrovato chiuso in casa coi miei familiari dalla mattina alla sera tutti i giorni per anni, senza amicizie senza nessuno scopo, anni bui e solitari, internet non c’era ancora in Italia… poi nel 1995 è arrivato windows95 e internet e da lì è andata leggermente meglio, il buio è stato meno buio, una speranza si è accesa, i giorni erano meno noiosi… ho cominciato a cercare su internet notizie relative alla ricerca per la cura delle lesioni spinali e traducevo gli articoli che trovavo e la traduzione veniva pubblicata su Ruota Libera, il trimestrale dell’associazione paraplegici della Lombardia… questa è stata la mia vita fino a circa il 2000… dal 2000 tutto questo non mi bastava, ero stanco, demoralizzato, avevo già 29 anni, la speranza di una cura della lesione midollare in tempo utile per poter rimettere insieme qualche coccio della mia vita se ne era andata, volevo vivere nel mondo e non solo stare a guardarlo dalla finestra di internet… volevo poter uscire di casa, non volevo più essere accudito dalla mamma come se fossi stato ancora un bambino, volevo studiare, lavorare, avere una vita sociale, degli amici, magari una fidanzata… ma, per avere tutto questo una persona disabile non autosufficiente ha assolutamente bisogno di un caregiver, di un personal assistant… lo stato italiano putroppo però non ci da aiuto in questo senso e ci abbandona a noi stessi e alle nostre famiglie privandoci così di una vita “normale”…
da quel momento cominciai ad informarmi del movimento internazionale chiamato Independent Living
negli ultimi 20 anni i disabili stanno combattendo per ottenere il personal assistant per tutti i disabili non autosufficienti
ma Stato e Regioni non ci sentono, non vogliono ascoltare, non vogliono capire
so che in danimarca, svizzera, germania, austria, paesi scandinavi i disabili non autosufficienti sono aiutati, sono assistiti… riescono così a farsi una loro vita indipendente e in moltissimi casi riescono a farsi un percorso lavorativo e anche a farsi una famiglia propria…
vogliamo poter vivere anche in Italia
le nostre vite sono in stand-by
ma invecchiamo lo stesso
a 43 anni io vivo ancora coi miei genitori, assistito dai miei genitori come se fossero ancora ventenni…invece ho 43 anni e i miei genitori sono ormai anziani
passo le miei giornate chiuso in casa