novità del momento è l’assistente sessuale, un altro modo per chiamare le prostitute ,ma solo più elegante, perché noi disabili dobbiamo per forza fare sesso. ma chi l’ha detto? quando avevo 15-16 anni anche io ero smagnoso di provare nuove emozioni, avendo io un corpo in evoluzione, poi ho capito che noi disabili dobbiamo ambire a cose vere. io ho fatto una scelta, la scelta dell’amore, un amore vero, autentico, fatto non solo di sesso. perché ritengo un umiliazione troppo grande abbassarsi a cercare e pagare qualcuno per far sesso. noi se non vogliamo essere trattati come disabili, non dobbiamo neanche approfittare di questa condizione. dobbiamo ambire all’amore. qualora non fosse possibile dobbiamo vivere la nostra condizione, come tanti altri normodotati, che non hanno incontrato l’altra metà. con questo non voglio dire che non possiamo ambire a fare sesso, ma questa parola deve esser tramutata in amore, amore non significa solo sesso, è anche comprensione, ascolto, cura, dolcezza. se noi paghiamo l’amore siamo macchine egocentriche e infelici.